I virus, non possono fare a meno di noi.

Tanto noi umani cerchiamo di sbarazzarci di loro, tanto loro, i virus, non possono fare a meno di noi.

O meglio, possono vivere anche in una pianta o in un animale. Da soli però mai!

Per questo si chiamano parassiti obbligati, entità che sopravvivono solo dentro cellule di altri organismi. Non nell’aria, indipendenti.

C’è da ritenere quindi che un virus che si moltiplichi fino al punto da far ammalare e morire l’ospite, umano o d’altra specie, sia un virus suicida! Nessun essere vivente però aspira a morte prematura.

Sarebbe interessante quindi capire perché  a un certo punto di una serena coabitazione, accade che questi nostri inquilini  si rivelino così invadenti fino a farci morire.

E se ad ‘impazzire’ non fossero i virus, ma le nostre cellule ospiti?

In fondo tutto l’universo si regge su un principio di equilibrio: bene e male, jng e jang.

Di sicuro, prenderci cura del nostro ‘sistema salute’, delle nostre cellule, del nostro sistema immunitario aiuta a mantenere il corretto rapporto di ospitalità non solo con i virus ma anche con i batteri.

Come si fa? Prima di tutto con una dieta varia e completa e un sano stile di vita.

La natura stessa poi ci viene in aiuto con sostanze che favoriscono il rafforzamento delle nostre difese. Per esempio, Andrographis paniculata Nees, pianta erbacea annuale della famiglia Acanthaceae, originaria dell’India e dello Sri Lanka, ha riconosciuti effetti antinfiammatori, anti-HIV, antibatterici, antiossidanti, antiparassitari, antispasmodici, antidiabetici perfino, anticancerogeni, antipiretici, epatoprotettivi, nematocidi e vari altri benefici. Studi di valutazione della sua sicurezza indicano che è ben tollerata a dosi molto elevate senza effetti tossici.

E’ così apprezzata in tutto il mondo, l’Andrographis paniculata, che in ogni paese viene chiamata con un nome popolare del luogo: Chiretta Verde, Echinacea Dell’India, Carmantina, Re Del Bitter, Nuvola Scura, Bile Della Terra, Maha-tita, Creat, Green Chireta, Kariyat, Kalmegh, Roi Des Amers, Ki Oray, Sambilata, Ampadu, Kariyaat Kalpa, Maha-tita, Bhui-neem, Sirunangai, Andhra Pradesh, Chuan Xin Lian.

D’altronde questa pianta era conosciuta già nei Paesi asiatici nel 2000-3000 a.C. La medicina tradizionale indiana (ayurvedica e siddha) e pure quella cinese e tailandese, ancora oggi raccomandano l’impiego di questa sostanza nei casi di febbre associata a malattie infettive. In Europa nei Paesi scandinavi la utilizzano da tempo come rimedio tipico contro l’influenza e il raffreddore.